mercoledì 26 agosto 2009

Una risata vi seppellirà (2)

Riporto un commento di Paolo Attivissimo.
Come al solito 'sto prezzolato disinformatore va a chiedere consulenza agli esperti ;-)

Paolo Attivissimo 23/8/09 16:19
Ho chiesto agli psicologi. Ho delineato loro i comportamenti dei vari complottisti e mostrato alcuni esempi pratici diretti. La diagnosi è stata di paranoia e delirio strutturato, ossia persone con le quali non è materialmente possibile ragionare. Così ho chiesto cosa fa mandare in bestia persone di questo tipo, in modo da far vedere chiaramente a chi li osserva che si tratta di persone instabili. L'esperienza degli psicologi insegna appunto che il ridicolo è la cosa che più li irrita. Essere insultati o perseguitati è per loro motivo di conferma del proprio delirio. Essere ridicolizzati li spiazza completamente.

Basta toccare i tasti giusti e partono in quarta, e chi li vede si accorge subito da che parte sta il delirio e il torto.

(grassetto mio)



E' anche indiscutibilmente vero che alcuni di questi mentono con la facilità con la quale io bevo un bicchiere d'acqua.
Ma credo che per noi, per nostra fortuna sani di mente, non sia facile interpretare correttamente i pensieri e azioni dei "complottari", che evidentemente sono persone mentalmente disturbate.
Parlo di quelli tosti che negano sempre l'evidenza; non di chi ha semplicemente dei dubbi (solitamente dovuti ad ignoranza, anche a me è capitato). E naturalmente può anche esserci chi "ci fa" di brutto.

Credo si innesti un meccanismo per il quale la menzogna e la denigrazione diventino necessarie per combattere il nemico (immaginario) che per definizione è potentissimo. Loro sanno, più o meno consapevolmente, di essere deboli, sanno di essere ignoranti, sanno di essere incapaci, ma non lo possono accettare, e al contempo sono assolutamente convinti di essere nel giusto.
Se tu cerchi di fare un discorso tecnico per spiegare come stanno le cose, loro si perdono, non ce la fanno a seguire il ragionamento e tu diventi ai loro occhi uno che sta cercando di confondergli la testa per fargli cambiare idea.
Ecco che anche loro dunque cercano di fare discorsi tecnici con paroloni [termini tecnici] (magari semplicemente linkando qualcosa che appare essere autorevole) per non sentirsi da meno e per apparire autorevoli agli occhi dei seguaci.
A volte mi è anche sembrato di notare problemi di memoria.
E' difficile immaginare che razza di confusione ci deve essere in certe teste.
Quando poi uno ha raggiunto una certa età, senza mai essersi curato, da una vita con certe convinzioni, la vedo male a cambiare... potrebbe restare solo il suicidio.

Bah, insomma, mica per niente ci sono gli psicologi; e gli psichiatri...

Michele.